venerdì 17 giugno 2016

Brexit: fatti e opinioni

(...dei tragici fatti che hanno sottratto una madre ai suoi figli sappiamo ancora molto poco. L'unica certezza l'avevamo già: quella che i giornalisti italiani sono, nella stragrande maggioranza, degli sciacalli. Vediamo però il bicchiere mezzo pieno: cerchiamo di stare più vicini a quei pochi che non lo sono. E cerchiamo anche di essere indulgenti con piddini del calibro di quello che ora vi mostrerò. Perché, vedete, se tanta gente "sa di sapere", e si esprime ex cathedra su argomenti dei quali nulla sa e nulla avrebbe da dire, è anche per la compagnia malvagia e scempia dei gazzettieri. Certe scemenze, in effetti, chi le ripete le ha sentite certamente da loro. Perché se invece, come me, avesse avuto l'umiltà di guardare i dati...)

dombas ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Brexit: uno scenario":

Caro giovanni la questione del UK contributore netto all'Ue non regge se consideriamo il peso astronomico che lo sviluppo della City ha assunto nel Pil britannico grazie alla libera circolazione dei capitali all'interno dell'Unione.
agricoltura contro capitale finanziario...vedi il rapporto di forza...?
Quanto alla tua analisi geopolitica, fai bene ad interrogarti sul perché la Gran Bretagna abbia aderito all'Ue (forse ne parleremo un'altra volta...
Oggi, in vista del referendum, sai bene, se sei stato recentemente nel paese che l'unico argomento che preme all'Inghilterra profonda è il controllo dell'emigrazione...dopo aver chiuso in faccia la porta agli emigrati del Commonwealth...come potrebbero sopportare un attimo l'idea di ricevere tutti i miserabili che l'Europa continentale non riesce a contenere?

Postato da dombas in Goofynomics alle 17 giugno 2016 09:27



Eh sì, dombas ha ragione. Infatti guardate qui il grafico della quota dei servizi finanziari sul totale del valore aggiunto nei paesi fondatori della Comunità Europea (i dati vengono da qui):



Orsù, si vede immediatamente che c'è un paese che beneficia più degli altri dell'industria finanziaria. E tu vuoi che quel paese, per biechi moventi xenofobo/nazionalisti, rinunci ai benefici che il mercato unico (del lavoro e dei capitali) gli offre?

Ma figuriamoci! Certo che no!

Però, col permesso di dombas (che ora fa la ruota tronfio come un tacchino), vorrei mettere nel grafico i nomi dei paesi.

Che dite, li mettiamo?

Vediamo che effetto fa?

Questo:


Povero dombas! Era la vigilia di Natale, e lui non lo sapeva. Il paese in cui i servizi finanziari hanno assunto un "peso astronomico" (ma in effetti lo hanno sempre avuto) è il Lussemburgo. Il Regno Unito parte e arriva un filo sotto l'Olanda, non è distante dal Belgio. Ha, certo, un periodo di supremazia fra 2005 e 2009. Ma non credo che le percentuali raggiunte dai servizi finanziari sul totale del valore aggiunto (sempre sotto al 10%) si possano definire astronomiche! Se vi andate a vedere cos'è successo, per dire, in Irlanda, vedrete che (per motivi che non credo vi sfuggano) anche quest'ultima spesso ha dominato il Regno Unito.

Naturalmente non voglio dire che per il Regno Unito i servizi finanziari non siano importanti, anzi! Ma il loro peso non è astronomico.

Peraltro, se ci guardiamo il sempre utile Panorama dell'economia mondiale del CEPII, vedremo che il Regno Unito ha (per ovvi motivi) il più grande surplus commerciale nel settore dei servizi finanziari (espresso in percentuale del volume complessivo dei servizi finanziari scambiati, slide 64):


ma l'Europa non sembra proprio essere questa mano santa, perché la tendenza è decrescente, mentre cresce il surplus degli Stati Uniti (la ex-colonia, per capirci) e della Svizzera.

La slide 82 poi ci direbbe che il Regno Unito ha sì un vantaggio comparato rivelato nell'ambito dei servizi (se avessi con me il database potrei dettagliarvi questo risultato):


ma l'evidente cambiamento di struttura (a metà degli anni '90) non sembra legato ad alcuna data fatidica europea (la liberalizzazione dei movimenti dei capitali era avvenuta all'inizio del decennio).

Naturalmente ci sarebbe anche da parlare dei flussi di capitali. Ma qui il discorso era: il peso della piazza di Londra sull'economia. Cioè il valore che questa piazza aggiunge all'economia, e gli effetti sulla bilancia dei pagamenti, visti in relazione all'Europa.

Tutto questo gran regalo che l'Europa avrebbe fatto a una piazza finanziaria che per ovvi motivi culturali ha una proiezione globale io sinceramente non lo vedo, o almeno non come vedo il vantaggio del Lussemburgo di porsi come paradiso fiscale personale di Francia e Germania (come è da sempre stato, con dinamiche che in questo blog abbiamo studiato risalendo fino al XVI secolo)! Che poi quando l'Eurozona va in merda per colpa delle regole che s'è data la sterlina diventi un bene rifugio, quello tenderei a darlo per scontato (il che, fra l'altro, mi spinge a non preoccuparmi troppo per i miei amici inglesi, quale che sia l'esito del referendum).

Certo, c'è da approfondire.

Magari se smettiamo di parlare per slogan e ognuno porta i suoi dati (citando le fonti, come faccio io) facciamo prima.

Ma una cosa credo di potervela dire e credo sia molto difficile da smentire con argomenti convincenti: non crediate che le motivazioni della Brexit (e del suo contrario) vadano cercate nel mercato dei capitali. Vanno cercate nel mercato del lavoro. Potete, se volete, liquidarle come xenofobe. Buon divertimento, ma non lamentatevi poi dell'inevitabile conseguenza: l'avanzata dei movimenti cosiddetti "populisti" (discorso già fatto invano cinque anni or sono, ma che, come vedete, non perde mai freschezza...).

63 commenti:

  1. Colui che dovrebbe scrivere altro continua nel suo assurdo europeismo: "vi siete dimenticati com'era con la lireeettaaaaaaa!"

    Già parlammo del tizio per un articolo su "quant'è bella la deflazione!" a settembre 2014...

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    1. Evidentemente le malattie di cui si occupa sono contagiose (soprattutto la presunzione), ma lui non lo sa. Il mio prossimo post per il Fatto Quotidiano sarà sulla fusione fredda, e se non me lo pubblicano chiudo i rapporti. Non scherzo.

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    2. Si vede proprio che è una brava persona. Un generoso, un idealista, di quelli che gettano il cuore (con tutto quello che gli si impiglia intorno) oltre l'ostacolo, senza stare a cavillare troppo. Esattamente tutto quanto basta per rientrare nel novero dei più perniciosi.

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    3. Ormai classifico all'istante chiunque parli di "liretta": trattasi di cialtrone o di manipolatore. E smetto immediatamente di ascoltarlo o di leggerlo.
      Va da se' che mi e' bastato il titolo della perla che il fatto ha deciso di pubblicare (perche' qualcuno decide cosa pubblicare) per smettere di leggere.

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    4. Questo medico ha dei pazienti che credono in lui, che si fidano di lui e lo fanno ciecamente! Mi vengono i brividi al pensiero!

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    5. Albè, dopo la serie infinita e capillare di ignobili pressioni sui cittadini britannici, che ormai arrivano da ogni Potere planetario e che danno la misura del livello di abiezione e anche di arrogante dimostrazione di solidale sprezzo della democrazia e ostentazione di potenza militare con l'uso di armi finaziarie, economiche, industriali che stanno fubzionando con un popolo come quello britannico, che ha tradizioni eccezionali di libera e indipendente determinazione dei propri destini, penso a ciò che succederà poi a qualunque altro popolo che solo si avvicini con scelte democratiche a minare la struttura europea! Ora ho la certezza che finirà davvero con la ghigliottina!

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  2. Vigilate


    (Alessandra Bacci/Cassandra da Firenze. William Byrd, eseguono, Peter Phillips e The Tallis Scholars)

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  3. Grazie Prof.
    Post ricco di analisi e utile per elaborare delle idee (e dei dubbi).
    I dubbi non glieli espongo (se no mi manda subito - e forse giustamente - a quel paese), anche perché gli interrogativi afferirebbero più ad una sfera cazzaro-geopolitica/esoterica (quella che ad esempio ci porta a "sanzionare" taluni paesi/economie).
    Comunque grazie.

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  4. Da pochi giorni sono tornato dal mondo britannico. I casi della vita mi hanno portato a lavorare per qualche settimana nelle Midlands orientali e a conoscere persone delle estrazioni sociali più umili convinte dell' opportunità di votare "Leave" al referendum. Ebbene, il tema dell'immigrazione non viene nemmeno considerato; ciò che dà loro fastidio sarebbero i danari che nella loro ottica l'Unione Europea si mangerebbe, la situazione economica dei lavoratori, la disoccupazione nonché i senzatetto che sarebbero conseguenza di questo ingabbiamento nella Economia Unica. Persone e operai che hanno saputo snocciolarmi dati, cifre e aneddoti come non saprebbero fare un avvocato o un medico o ingegnere dei nostri. Certo, è più comodo bollare chi non la pensa nel modo "giusto" come razzista e xenofobo quando non si hanno argomenti validi da contrapporre, così in Italia e così in Inghilterra (Media Uniti d'Europa).

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  5. Loro sono un popolo, noi 60 milioni di individui governati da chi vive per essere schiavo.

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    1. Aspetta... e "l'Italia sarebbe un paese meraviglioso se solo non fosse popolato da 60 milioni di italiani" non ce lo mettiamo? Mica come loro, che sono 1...

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  6. Fuori contesto dal post del prof ma sembre di grande attualità:
    appena tornato da proficua discussione su cosa si andrà a votare in ottobre ossia due deputati hanno illustrato tutte le modifiche alla costituzione se vince il si.
    Direi che se passa il si siamo nella merda fino al collo e non è una frase di circostanza.
    Dietro alle cagate del nostro premier quello che ne viene fuori è che è un sistema per dare tutto il potere in mano a 15 persone in un conflitto illogico tra molti articoli della stessa costituzione.
    Ma con molte perle tipo il 5% del senato donato al presidente della repubblica o la possibilità di imporre la propria volontà dell" esecutivo ai vari organi amministrativi ossia se vogliono fare la centrale a biomasse sotto casa tua la fanno e nessuno può dire nulla.
    Due ore di analisi pezzo per pezzo della merda che hanno creato e discussione del perche si sia scelto di fare questa merda.
    Chiaramente non poteva declinare la discussione sull" europa e sulla moneta unica oltre al fatto del perchè i media non parlino di cosa ci sia scritto sulla riforma ma raccontino solo slogan fasulli e distanti dalla realtà.
    Eravamo troppo pochi, sempre troppo pochi.

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    1. Chiedo al prof. Bagnai il permesso di pubblicare a risposta di questa osservazione non in argomento con il post, un articolo dove si denuncia che ad Agliana, in provincia di Pistoia, il sindaco ha vietato l'esposizione del banchetto del comitato per il no alla riforma costituzionale per inopportuna la concessione di suolo pubblico per "una iniziativa politica di parte tendenzialmente divisiva”, in una piazza dove si svolgono le manifestazioni del Giugno aglianese.
      http://www.reportpistoia.com/piana/item/37296-agliana-il-sindaco-vieta-la-piazza-al-comitato-per-il-no-al-referendum.html
      Credo che dovrebbe intervenire il prefetto in questi casi. A me sembra gravissimo che un sindaco vieti un'attività politica in una pubblica piazza in assenza di gravi motivi di ordine pubblico, che si presentano invece spesso per le partite di calcio, che si svolgono regolarmente.
      Grazie se vorrà pubblicarlo.

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    2. "Chiaramente non poteva declinare la discussione sull" europa e sulla moneta unica"

      "Per reprimere i salari devi reprimere la democrazia" (cit.)
      "He who wills the end wills the means" (stra-cit.)

      Perché mai non avrebbe potuto?

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  7. Nonostante l'evidenza dei grafici,sono convinto che le ragioni della Brexit vadano ricercate proprio nel mercato dei capitali.
    Per la terza volta in poco più di un quindicennio gli inglesi dovranno decidere se e in che modo partecipare alla faticosa integrazione economica europea. Adesso che l’unione del mercato europeo dei capitali è diventata molto più che una possibilità, la Gran Bretagna dovrà scegliere innanzitutto se aderirvi, o se cavarsela col solito no grazie come hanno fatto con l’adesione all'Unione monetaria e (finora) con quella all'Unione bancaria.
    Stavolta l’esca è appetitosa. Un mercato integrato dei capitali, per un piazza finanziaria come quella londinese,non
    è un'opportunità che si può trascurare alla leggera.
    Il voto dei banchieri sarà determinante.
    Costoro hanno tutto da perderci a tirarsi fuori dall'Unione proprio adesso che si sta delineando il progetto della CMU (capital market union) che promette di segnare la terza rivoluzione istituzionale europea dopo quella dell’unione monetaria e quella bancaria.
    Il Regno Unito è da decenni, per non dire secoli, un centro finanziario internazionale che oggi si stima gestisca 6 trilioni di asset, 4,5 dei quali sono di provenienza estera. Questa industria dà lavoro, si stima, ad almeno un milione di persone e genera un notevole valore aggiunto alla produzione nazionale. Nulla insomma che il Regno Unito si possa permettere di perdere.
    Questo per dire che quando i banchieri votano non sono soltanto i
    pochi fortunati miliardari della city o i banchieri centrali,si muove in sintonia con essi tutto l’indotto.
    Perciò, quando si voterà per questo referendum, dovremmo ricordarci ciò che scrisse nel maggio 2015 la BoE.
    Nella sua risposta al progetto di CMU elaborato dalla commissione: “La BoE supporta con decisione l’iniziativa della CMU”, spiegando nelle successive 45 pagine i perché e i percome – con alcuni caveat – aderire a una unione dei capitali gioverebbe alla stabilità finanziaria e quindi alla crescita nei domini di Sua Maestà.
    Insomma, per la terza volta nella storia recente gli inglesi proveranno a fare il gioco che hanno sempre fatto. Prendere i vantaggi dell’Unione europea e evitare le seccature.
    I vantaggi dell'Unione del mercato dei capitali è quello di migliorare l’accesso al finanziamento di tutti i settori economici, dalle start up alle piccole e media imprese, fino ai progetti di investimento a lungo termine.Poi la nuova Unione si propone di aumentare e diversificare le fonti di finanziamento, al fine esplicito di rafforzare il ruolo del mercato dei capitali rispetto alle banche quale fonte di approvvigionamento di credito per le imprese. Infine, rendere più efficiente il rapporto fra il mercato che finanzia e l’impresa che riceve il finanziamento, a prescindere dalla sua nazionalità.
    Quest’ultima caratteristica presuppone che un bond emesso in Germania abbia lo stesso trattamento, giuridico e fiscale, di un bond emesso in Francia. E questo, almeno in teoria, implica necessariamente un coordinamento di alcune scelte di politica fiscale. Ossia un ottimo viatico per la prima prova generale di unione fiscale su una specifica materia, che a quanto pare sarà il modus operandi della tecnocrazia europea in assenza di modifiche dei trattati.
    E alla fine il momento è arrivato.L’impegno politico per aumentare l’integrazione europea non viene meno, ma anzi si intensifica, malgrado le varie crisi greche, i malpancismi tedeschi, le intemperie italofrancesi e tutte le variegatissime opinioni pubbliche euroscettiche che, a quanto pare, fanno tanto rumore per nulla. Parlano di euro, ma intanto stiamo andando verso l’unificazione del mercato dei bond.
    Quì si impone una domanda: Che cosa è l'Europa oggi?
    La risposta è L'europa è un OGM. Organismo giuridicamente modificato.
    P.s . Quanto riportato qui è stato tratto con lievissime modificazioni mie dal blog The Walking Debt.

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    1. Potevi anche non dircelo: si capiva perfettamente che non erano slogan del tuo sacco. Mi ricordavo un Gianni pensante. Forse non eri tu. Ormai siete tanti. Forse troppi. Io credo in Darwin, e nel mercato.

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    2. Ognuno è le fonti che si sceglie. Il simpatico utopista che ci racconta l'economia 2.0 dove il reddito di cittadinanza permetterà alle banche del tempo di operare può anche parlare dell'enorme valore che la finanza aggiunge all'industria nell'UK. Ma se tu non capisci la differenza fra un dato e una cazzata, o sei proprio il simpatico utopista, legittimamente in cerca di pubblicità, o sei uno che non capirebbe la differenza fra me e Donald (per dire). Non sei utilissimo alla discussione. Mi è stato chiesto di rialzare la media dei commenti. Lo farò.

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    3. Con l'Euro vivremo tutti nel benessere...
      ...splash!!!

      Con il CMU finalmente otterremo i vantaggi di un grande mercato, bla, bla....

      La storia è sempre quella, il cetriolo e l'ortolano. Da queste parti siamo stufi del cetriolo usato per scopi diversi da quello alimentare. Abbiate almeno la decenza di cambiare favoletta.

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    4. La finanza "speculativa" è una bella cosa, ma se la speculazione dovesse andere storto, con i strumenti finanziari di oggi si più fare saltare in aria l'intero sistema economico mondiale. Dubito che la finanza speculativa possa aiutare più di tanto l'economia reale.
      Ricordiamoci che solo nei ultimi 20 anni ci furono 3 gravi crisi sistemiche che furono risolte solo con massicci interventi di stato.

      - Crisi LTCM, 1998
      - Crisi teconologica, 2000/2001
      - Crisi Subprime, 2007/2008

      Piccola notifica a parte, durante la crisi LTCM del 98 ci furono massicci trasferimenti da BTP italiani verso i Bund tedeschi, cioè gli investitori vendevano BTP è comprarono i Bund, più o meno quello che è successo nel 2011 con la differenza che l'Italia riuscì a gestire questa situazione molto meglio che nel 2011, chissà come mai. hmmmmm. Già questo fatto avrebbe dovuto fare suonare il campanello d'allarme ai gestori italiani.

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  8. .....e [...]"Nonostante l'evidenza dei grafici"[...] "Malgrado le varie crisi greche, i malpancismi tedeschi, le intemperie italofrancesi"[...]..... continuo a prendervi per il culo raccontandovi favole e falsità, e in questa mia sfrontatezza non provo neppure un po' di vergogna....

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    1. Anche il lessico utilizzato facilita la collocazione del lavoro (nel cestino).

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  9. NON CAPISCO e lo urlo , da non economista ma solo un po attento lettore, in una crisi della domanda questi continuano a dire sempre le stesse ca... " l'accesso ai capitali delle start up , aumentare le produzioni con capitali freschi ecc. ecc." ma se a loro piacciono così tanto le cose fresche prendano il loro banchetto e si collochino al mercato a vendere , se interessa conosco un ultra europeista con cui ci siamo sbattuti il telefono in faccia più di una volta che per tenere costanti le sue entrate sta ancora ora espandendo la sua impresa commerciale ma incomincia ad avere qualche perplessità poche a dire il vero ma si sta incrinando qualche cosa anche li.
    Parlando di Brexit e di omicidi , qualcuno sa se esiste un grafico o perlomeno una tabella della tempistica dei tanti attentati italici ed elezioni successive o atti parlamentari ? non fosse per altro di prepararci per ottobre

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  10. Prof, si moderi... non aggiunga intemperie a intemperie.

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  11. Perché continuiamo a parlare di sciacalli?
    Lo sciacallo svolge un lavoro utile nell'equilibrio naturale. Lo sciacallo ha una sua dignità; questa gentaglia no.

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  12. Aggiungerei qualche dato tentando di giocare sulla stretta via fra derisione e rispetto della maieutica...
    Ebbene citerei fra le molteplici fonti che si sono espresse sull'argomento (tralasciando of course BCE ed apparati UE) svariati articoli su Pr. Syn., uno studio di Natixis (a cura di P Artus) e i dati OMC (trascurando l'Ocse che qualcuno potrebbe giudicare di parte)
    Ebbene per restare alla questione dei servizi finanziari, essi rappresentano in volume 78% del Pil britannico, contro appena 10% del manifatturiero, assorbono 7% di occupati e contribuiscono a livello del 12% (in valore) compensando ampiamente, con il loro eccedente netto, il deficit budgettario ed il saldo commerciale negativo.
    Trattasi quindi di un asset strategico per il paese e da 2 anni l'UK negozia aspramente con l'Unione un ulteriore ampliamento ed un alleggerimento della normativa prudenziale...
    L'UE rappresenta per l'UK più di 40%, in termini di bacino di erogazione di tali servizi,(più del doppio degli USA) e sappiamo tutti che tali servizi esigono per circolare all'interno dell'EEE, un "passporting rights" (rilasciato dalla UE) che verrebbe automaticamente a decadere in caso di brexit.
    Gli impatti sarebbero "disastrosi" per un paese che si auto definisce "la più grande piazza finanziaria del vecchio continente"...
    Non solo, ciò comporterebbe anche un blocco degli investimenti ed un esodo delle principali istituzioni finanziarie internazionali da Londra verso Dublino e Francoforte (prospezioni immobiliari già avviate...)
    E senza abusare della vostra/Sua pazienza, le ripercussioni sulla sterlina dovrebbero equivalere ad una svalutazione iniziale (secondo il consensus) di circa 15% rispetto al dollaro e 7% rispetto all'euro, appesantendo ulteriormente il fardello delle importazioni e del deficit budgettario, implicando (ciliegina sulla torta) la rinegoziazione di accordi commerciali con i 28 paesi dell'Unione che imporranno dazi doganali più o meno salati ai figli di Albione....
    È ovvio che in una "separazione", i danni economici, morali ed istituzionali colpiscono entrambe le parti ma se la brexit rappresenta potenzialmente un passo simbolico verso la dissoluzione dell'Unione, ma anche dell'Uk, poiché, a ruota, la Scozia ne uscirebbe per raggiungere l'Ue) dall'altra parte della Manica possiamo essere certi che non saranno rose e fiori...

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    1. Caro dombas, io, che ho molto più da fare di te, ho messo i link. Tu, nel momento in cui "citi" studi che contraddicono i dati Eurostat, non lo fai. Sai che spesso apprezzo il tuo contributo e quindi ti esorto (per la seconda volta, in effetti) a ovviare a questa grave mancanza. Sono certo che ti costerà pochissimo sforzo e comunque hai tutto il tempo che vuoi: ora vado al cinema con Uga. Confido nel tuo contributo costruttivo.

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    2. Io spero, mi auguro e prego vada a vedere Angry Bird, un film che è una perfetta metafora della storia continentale contemporanea con la UE (i maiali) ed i popoli afflitti da essa (i bird). Cambia solo il finale (per ora), ma la cronistoria dei fatti è coerente: inizio con promesse di paradiso in terra, primi euroscettici inascoltati (il bird Red) poi deflazione salariale (no cibo), riduzione in poverta e spostamento della ricchezza (uova) dal povero (bird) al ricco (maiale), riconoscimento del mainstream dei concetti antieuro (giudice che si scusa con Red) ...ecco a noi manca il passaggio successivo (che forse sta iniziando in Francia ed Inghilterra), ribellione di massa e bagno di sangue....

      E poi, dai, un film che ha come sigla iniziale i Black Sabbah....

      Riguardo alla questione finanziaria, citare i dati di Londra (il luogo dove si concentra la piu alta percentuale di debiti del mondo) senza citare i dati di Jersey e isole limitrofe (gia territori del regno unito e gia territori extraUe, luoghi dalla piu alta concentrazione di banche del pianeta), è come parlare del telaio della McLaren senza accreditare nulla alla power unit mercedes (eh che linguaggio tecnico forbito da Formula 1, a proposito di fusioni fredde...).

      Chissa se Londra rinuncera volentieri al segreto bancario coi conti cifrati (collegati alle sucitate isole...) a favore di un mercato dei capitali gestito, diretto, controllato e tassato dalle elites lussemburghesi, notoriamente capaci di accusare gli schifosi cittadini dei pigs come esempio di amoralita fiscale in quanto tutti evasori bastardi, ed altrettanto capaci di fissare in totale opacita dazieimposteenorme in grado di permettere evasioni ed elusioni MILIARDARIE alle multinazionali proprio in quei paesi da loro tanto disprezzati!

      Vuoi mettere garantire l'attuale anonimato dei soldi (al quale persino la Svizzera ha parzialmente rinunciato) per la gestione di qualche soldo in piu (ovvero per un aumento di quella famosa percentuale di debiti?).

      Se qualcuno crede siano cosi deficenti i banchieri londinesi... Che poi leggiamoli i sottotitoli: se il referendum Brexit non conveniva alla finanza londinese, la finanza londinese lo avrebbe permesso?

      E' in fondo politica, solo politica, piu o meno come scegliere in un film di affidare il compito di salvare le uova dei bird ad un sempliciotto del pueblo Red di nome e di fatto.

      hasta luego comandante

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  13. Accolgo il suo invito e Le auguro buon film....

    http://cib.natixis.com/flushdoc.aspx?id=90570

    https://www.project-syndicate.org/commentary/brexit-economic-consequences-by-philippe-legrain-2016-05

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    1. Carissimo Dombas,

      capisco il tuo riferimento ad una banca famosa per avere sempre allocato il capitale in maniera efficiente:
      http://www.ft.com/cms/s/0/668e7a24-79cd-11e2-b377-00144feabdc0.html#axzz4Bw4km5P7

      Capisco anche il tuo riferimento ad una ricerca dove non si fa riferimento alla bilancia commerciale come uno strumento utilizzabile dagli Inglesi per bloccare le merci EU (gli Inglesi hanno uno squilibrio che verrebbe sanato da una guerra commerciale !! ) In più l'autore è pagato dalla UE ed ha studiato insieme a Prodi ("faremo un giorno di vacanza in più con l'euro").

      Quello che proprio non capisco è perchè non hai citato il gatto e la volpe e l'albero degli zecchini d'oro, gli inglesi le perderanno tutte se non pianteranno le loro sterline d'oro nel campo dei miracoli europei: e' sicuramente l'argomento più convincente!

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    2. Il parere di Philippe Legrain, ex consigliere economico del presidente della Commissione europea e una ricerca realizzata da team Natixis, banca francese che non è messa benissimo e che di tutto avrebbe bisogno tranne che di instabilità.
      Due fonti sicuramente rispettabili ma parziali.

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    3. Carissimo Robertobocco
      È solo perché gli inglesi non conoscono Pinocchio ma Alice nel paese...quindi preferiscono inventarsi un mondo ideale piuttosto che immaginare di perderci la camicia...che vuoi farci sono dei mercantilisti romantici...

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    4. Ops!! il link:

      www.pinocchio.it/Download/Testo_ufficiale_LeAvventure_di_Pinocchio.pdf

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    5. Trovo francamente sconcertante l'incapacità di dombas di esercitare una qualche forma di vaglio critico delle sue fonti. Il conflitto di interesse mi sembra palese. Trovo poi irritante (e anche un po' patetico) che per fare quello che la sa luuuuuunga una persona platealmente ignorante di economia venga a darmi lezioncine citando due persone che in termini scientifici sono dei simpatici signori nessuno (ditemi voi se li trovate su Scholar) e che forniscono dati in modo scorretto (peraltro, talmente pacchiano che chiunque, tranne il nostro amico "esperto", se ne accorgerebbe: ma secondo me è solo un troll).

      Un esempio per tutti: l'assurda cifra ribadita da dombas (che qui tradisce la propria ignoranza dei fatti economici, o la propria malafede, o il fatto che non ha letto i dati che gli ho fornito), secondo cui i servizi finanziari sarebbero il 78% del Pil inglese (quando perfino in un paradiso fiscale come il Lussemburgo arrivano a malapena al 25%)! Questo "errore", se errore è, deriva dalla lettura della pag. 12 del report di Natixis, dove l'autore cita prima i servizi finanziari, poi riprende il discorso dicendo che i servizi sono il 78% del PIL. Certo: tutti i servizi. Il dettaglio, se interessa, è qui. La pubblica amministrazione fa il 20.3%, il commercio fa il 19.8%, i liberi professionisti un altro 11%, il mercato immobiliare il 9.4%, e quinto, dopo che i primi quattro settori del terziario hanno fatto oltre il 60% del Pil, arriva la finanza.

      dombas, con affetto: comincio a trovarti seccante. Sai di cosa parli?

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    6. Carissimo Dombas,
      dare dei mercantilisti agli inglesi da almeno 15 anni è una bestemmia!
      Per favore, le bbbasi(della bilancia commerciale!)
      E quanto ai romantici inglesi andrò a breve a visitare le tombe degli ultimi due:
      https://it.wikipedia.org/wiki/Cimitero_acattolico_di_Roma

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    7. Lo dico in un altro modo. Quando io nel 2011 prevedevo la crisi bancaria questi geni dov'erano? Quando io nel 2012 prevedevo la crisi finlandese Narixis andava long o short? Quando io, sempre nel 2012, prevedevo le difficoltà della Francia, cosa pensava il buon Legrain? Quando io, nel 2013, vi parlavo del metodo Juncker e dei pericoli del bail-in, Natixis che scriveva? Voi avete qui l'opportunità di leggere gratuitamente cose che valgono parecchi soldi (e solo pochi fra quelli che ne approfittano hanno il buon gusto di riconoscerlo concretamente), perché fatte da un professionista. Dietro alle mia valutazioni ci sono anni di ricerca e di libertà. Dietro alle valutazioni che mi cita dombas ci sono anni di servizio in un settore nel quale, com'è noto, è meglio fallire in modo convenzionale che riuscire in modo anticonvenzionale.

      Posso accettare questo tipo di dibattito? Se proprio volete portarmi argomenti, almeno portatemi quelli di miei colleghi, non di persone con profilo professionale diverso dal mio.

      Ma stiamo ancora allo studio UBS che tanto piaceva al compianto dott. Squinzi? Ancora a questi livelli siamo?

      Veramente, sono un pochino indignato.

      Cambiamo discorso.

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    8. Previsioni sono previsione, non è per niente detto che sempre si avverano, sopratutto quelle fatte da agenzie finanziarie. :-))

      È sè dovesse succedere il contrario, cioè trasferimenti di capitali dal europa continentale verso UK ? per causa della gestione catastrofale del UE. Ricordiamo che l'UK è un importante membro del UE è importantissimo Partner della Germania (Surplus GER vs. UK 51 mrd.) 1/5 del Surplus totale della Germania. Cameron è anche un alleato fondamentale della Merkel sulle politiche di austerità. Merkel perderebbe potere negoziale a favere del duo Francia/Italia è questo sinceramente non sò sè sarebbe una cosa positiva, probabilmente aumenterebbe ancora di più la disfunzionalità è insicurezza del UE/euro-zona.

      Sè dovesse interessare qui la situazione attuale sul Brexit: Brexit poll tracker.


      È qui la previsione di Clemens Fuest sul economia della Germania in caso di Brexit, direttore del IFO-Institut tedesco, dove lavora anche Hans-Werner S. (In tedesco)

      Clemens Fuest prevede un crollo del 3% del PIL tedesco sè la Germania non dovesse collaborare con UK in caso di Brexit.

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    9. UK è contributore netto per 9 MLD (dati commissione europea 2012)


      Documento della commissione di programmazione del budget del bilancio per 6 anni

      Tabella GDP fino al 2013 EUROSTAT

      Risulta che GDP PPS 2013 è pari a 1852 MLD di euro, tra 2014 e 2015 il GDP è aumentato del 5,5% circa per UK. Risulta che il contributo netto di UK al bilancio è pari a 9/1954 MLD (eur) pari al 0,46 % del PIL e non lo 0,35 % del PIL come dice Philippe Legrain.

      Britain’s net contribution to the EU budget amounted to only 0.35% of GDP last year, and scrapping EU regulation would bring limited benefits, because the UK’s labor and product markets are already among the freest in the world.

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  14. Non capisco bene perché l'UK che offre tanti servizi finanziari a tutto il mondo non potrebbe più offrirli all'EU in caso di uscita, salvo volontà punitiva di vendetta, ovviamente.

    E a riallacciandomi a questo nobile spirito europeo, mi è arrivato "Le conseguenze economiche della pace"; è il mio primo libro di Keynes perché credevo che fossero trattati tecnici (al di sopra delle mie capacità di comprensione).
    Invece sono entusiasta: stile, capacità analitica e critica superiori, cultura, (pre)visione... insomma un gigante che non ha bisogno della mia insignificante opinione, quasi cent'anni dopo che i fatti gli hanno dato ragione. Mi hanno colpito particolarmente le precise e profonde descrizioni delle personalità di Clemenceau e Wilson.

    Sapevo a grandi linee che era un trattato capestro, ma illustrate e spiegate da Keynes le cose e le loro proporzioni assumono una luce diversa che getta ombre cupe (mai moralistiche) sulle capacità intellettuali e politiche, oltre che sugli aspetti umani, dei quattro (Orlando è una comparsa) uomini (e degli stati che rappresentavano) che hanno predeterminato il futuro d'Europa e del mondo. Così datato e così attuale: scappo a leggere.

    ps
    Da dove nasce il mito dell'aspirazione francese all’uguaglianza?


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    1. Tieni presente che i simpatici galli avevano sborsato cinque miliardi di franchi d'oro quarant'anni prima (con cui gli ancor più simpatici teutoni avevano fondato la Reichsbank) e quindi l'uguaglianza...

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    2. Purtroppo la sua previsione (1930) riguardo le condizioni di vita dei suoi nipoti non si e' ancora minimamente avverata.

      "The pace at which we can reach our destination of economic bliss will be governed by four things—our power to control population, our determination to avoid wars and civil dissensions, our willingness to entrust to science the direction of those matters which are properly the concern of science, and the rate of accumulation as fixed by the margin between our production and our consumption; of which the last will easily look after itself, given the first three.

      Meanwhile there will be no harm in making mild preparations for our destiny, in encouraging, and experimenting in, the arts of life as well as the activities of purpose.

      But, chiefly, do not let us overestimate the importance of the economic problem, or sacrifice to its supposed necessities other matters of greater and more permanent significance. It should be a matter for specialists—like dentistry. If economists could manage to get themselves thought of as humble, competent people, on a level with dentists, that would be splendid!"

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    3. AP non sono filotedesca. E aggiungo che la Germania non era stata magnanima neanche nel trattato separato con la Russia.
      Keynes però dice che le richieste degli alleati sono imbecilli e autolesioniste perché imporre danni che uno stato non può pagare vuol dire non recuperarli.
      Ma soprattutto K. vuole dimostrare che "la pace cartaginese è sbagliata e impossibile... perché trascura le tendenze economiche che governeranno il futuro. [...] Non si può tirare indietro l'orologio (al 1870) senza creare nella struttura europea tensioni tali [...] da travolgere [...] le nostre istituzioni e l'ordine esistente della nostra società".

      Winston, non capisco così bene l'inglese quindi non commento De Tocqueville. Volevo dire che questi campioni di fratellanza lo saranno pure in patria (prima di Hollande) o nei libri, ma nelle questioni internazionali (da Versailles a Sankara, dall'Algeria a Gheddafi, ecc. ma anche nell'EU che pensavano di guidare facendo trainare i tedeschi) non hanno MAI praticamente dimostrato nessuna aspirazione all'uguaglianza (e più presunzione che intelligenza).

      No Luca, purtroppo questa profezia non si è ancora avverata, Keynes ci ha dato gli strumenti ma ha sopravvalutato i nipoti e la capacità di capire gli errori del passato; il comportamento della maggior parte degli economisti non è deontologico (nascondono gli interessi che rappresentano) né umile, chi ha un qualche potere lo esercita egoisticamente e senza lungimiranza e, con grande rammarico, aggiungo che le persone comuni ricevono il trattamento che si guadagnano (menefreghismo, superficialità e appartenenza acritica non possono più essere giustificati).
      Penso che questo blog sia nato con lo stesso slancio "positivista" e qui mi fermo perché sono Marie Antoinette, non Cassandra.

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    4. Te lo traduco, Clarice Starling: « Non domandate quale fascino particolare gli uomini delle età democratiche trovino nel considerarsi eguali, o quali speciali ragioni essi possano avere per aggrapparsi in modo così tenace all'eguaglianza piuttosto che agli altri benefici che la società presenta loro: l'eguaglianza è il tratto distintivo dell'epoca nella quale vivono; ciò è di per sé abbastanza per spiegare la ragion per cui essi l'hanno in preferenza rispetto a tutto il resto ».

      Alla tua considerazione sulla politica estera portata avanti, in generale, dalla Francia in rapporto al valore che i francesi affermano di aver per più caro, ossia l'eguaglianza, si potrebbe tranquillamente affiancare un'analoga considerazione che presenti la politica estera adottata dall'Inghilterra in relazione con il valore che gli inglesi affermano di aver per più caro, cioè la libertà. Cosa credi che possiamo dedurne, ammesso che ci sia qualcosa da dedurre?

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    5. Grazie Winston per la traduzione.

      Io dedurrei che nessun Paese si può idealizzare e che gli Statisti dotati di visione sono una rarità.
      In questo, purtroppo, consiste l'attualità del libro.

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  15. È abbastanza assurdo che un falso problema come l'eventuale Brexit crei tanto clamore, la discussione al massimo dovrebbe essere concentrata sulla propaganda del terrore attuata in tutta Europa contro una eventuale scelta democratica (aka populista secondo "loro"), quale sarebbe il voto a favore dell'uscita. Londra ha la fortuna di non essere ricattabile dalla BCE, quindi al massimo orienteranno il voto o sceglierenno di non rispettarlo in base ai loro interessi NaZZZionali.

    Personalmente mi inquieta di più la malsana idea sponsorizzata dalla Germania (per ovvi motivi di carenze demografiche) ed apppoggiata dalla Commissione Europea, di far entrare la Turchia nell'UE. Certo uno stato dittatoriale ed antidemocratico come la Turchia ci sta bene all'interno di un progetto autoritario, antistorico ed antidemocratico, ma comunque non mi entusiasma.

    Da parte mia (in attesa di movimenti dal basso OnestiAntiCriccaCapitalismoBancheCattive che ottengano il governo mondiale e ci proteggano) oggi ho fatto il 730 devolvendo il 5x1000 ad Asimmetrie.

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  16. Sì penso male.
    Chiarito questo, pochi istanti fa nella mia casella email si è aggiunto un tassello al puzzle.
    Per chi si chiedesse perché proprio lei.
    Salta fuori che la deputata attivista su parecchi fronti sensibili (già buoni motivi per agevolarne la dipartita) è anche una buona amica di AVAAZ, sì quelli che fanno campagne (che in genere condividono) da milioni di firme e hanno un database di 44 milioni di email, probabilmente il più grande al mondo (esclusi quelli degli spammer!).
    Tra cui la mia.
    Arridaje, io penso male.
    Penso che qualcuno questo lo aveva pensato.
    Sì ormai l'avrete intuito, dopo l'assassinio e a pochi giorni dal voto è partita su Avaaz una grande campagna anti-Brexit e "Pro Europa", che si intitola "Che l'amore vinca".
    Dopo il Sogno Europeo, l'Amore.
    "Che l'amore vinca".
    Parafrasando Orwell, "L'Unione Europea è Amore".
    2016 invece che 1984, ma con pazienza ci stiamo arrivando.

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  17. Come al solito analisi perfetta.della repressione salariale non parlano mai

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  18. Da non perdere l'uscita del mai eletto senatore a vita Mario Monti:

    «Cameron? Ha abusato della democrazia». Il professor Mario Monti sbarca al Lido di Venezia per il Consiglio per le Relazioni fra Italia e Stati Uniti, molto determinato. Indossa i panni del difensore dell’Unione europea, delle sue regole, che pure critica per non essere riuscite a evitare un gap sociale fra i cittadini e l’élite, ma che hanno comunque consentito a milioni di persone di vivere «protetti dallo strapotere degli Stati nazione». A pochi giorni dal referendum sulla Brexit, l’ex premier e già commissario al Mercato interno lancia fiondate al Primo Ministro conservatore. (…) «Non sono d’accordo con chi dice che questo referendum è una splendida forma di espressione democratica. Le dico di più. Sono contento che la nostra Costituzione, quella vigente e quella che forse verrà, non prevede la consultazione popolare per la ratifica dei Trattati internazionali».
    (…) «La decisione di Cameron distrugge la paziente opera di tessitura di una generazione di europei». Vero, spiega Monti, «il sistema della Ue è imperfetto, ma offre garanzie». Ne elenca qualcuna. «La protezione dei consumatori, l’equilibrio di genere, la tutela dell’ambiente, sono solo alcune delle questioni che sono emerse e hanno trovato risposta nella Ue». Gli facciamo notare che la popolarità delle istituzioni europee è ai minimi storici. «Sicuramente i sondaggi riflettono la percezione dei cittadini, che la Ue goda di cattiva fama è vero, ma avete visto i sondaggi sulla popolarità dei governi nazionali? È ancora più bassa», chiosa il Professore. Il fatto è che oggi la Ue è percepita come un mero luogo di scambi economici, e la componente sociale, sostiene l’ex premier, si è affievolita. Su questo i populismi, di destra e di sinistra, a Est come nei Paesi del Mediterraneo, hanno creato gran parte delle proprie fortune elettorali.
    «Riconciliare società e mercato è quindi decisivo, così come aiuterebbe il processo di consolidamento fare politiche di coordinamento fiscale». Altro tasto dolente. Bruxelles dà qualche indirizzo in materia fiscale, qualche potere lo ha, ma molti Paesi seguono, legittimamente, le loro vie. Come Londra che «si è sempre opposta a qualsiasi coordinamento in materia di tasse». Qui in fondo si annida l’essenza del rifiuto britannico della Ue. «Per la Thatcher la Ue era un grande mercato. E così gli inglesi la vedono ancora oggi». Ora non resta che capire se giovedì sera la vedranno da dentro o fuori.

    Fonte: http://www.lastampa.it/2016/06/18/economia/monti-cameron-ha-distrutto-il-lavoro-di-una-generazione-di-europei-EWww9x6cbS4EdJa0yqCEkP/pagina.html

    Ho il sospetto che stia studiando da premio nobel...

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  19. Parlando dell'omicidio della Cox, nel 2003 ci fu una simile situazione con un altro paese: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2003/09_Settembre/14/referendum.shtml , eppure come finì quel referendum è noto. Non mi sorprenderebbe più se anche dopo questo terribile avvenimento il risultato fosse 'Leave'.

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    1. Vi esorto a leggere anche i commenti degli altri lettori per evitarmi di dover ripostare a rullo la stessa notizia mille volte (però qua sotto ci sta particolarmente bene).

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  20. Nel 1992 al referendum indetto da Mitterrand per la ratifica del Trattato di Maastricht i sì vinsero con il 51% dei voti.
    Un risultato misero se pensiamo che tutti i partiti, tranne il Front National e il Partito Comunista, fecero campagna per il sì (per il no si schierarono Chevenement, Pasqua, Seguin e forse qualcun altro.)
    Ma la situazione era ben diversa da quella di oggi.
    Nel caso il Regno Unito resti nell'unione, è ovvio che non gli si può chiedere le radicali cessioni di sovranità che il famoso "più Europa" comporterebbe.
    Quindi, come si potrebbe continuare a portare avanti questo argomento quando in tutta evidenza la Gran Bretagna si porrebbe comunque fuori da una prospettiva di questo tipo?
    Veramente si può credere che dal 24 giugno tutto torni come prima?

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    1. Non credo. Personalmente ritengo che il progetto "europeo" esca comunque indebolito da questa vicenda.

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  21. A proposito di Brexit...Si sta correndo il Gp d'Europa, (così l'hanno chiamato) e dove, a Berlino?, Londra? No, a Baku, Azerbaijan, pieno Medioriente (luogo magnifico). E il patron della f1 chi è? Ecclestone, britannico d.o.c.! (Chi vuol capire capisca...a prescindere dalla eventuale Brexit). Saluti da Napoli

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  22. "In tema Brexit", colgo l'occasione per riportare un aneddoto, che vale "testimonianza", occorsomi oggi, 20/6/16.
    Fra i miei contatti di Facebook c'è una politicA(nte) delle mie parti, quaggiù in Terronia Adriatica, PiDiota (ma pensa te!), eletta - in quanto fu candidata, oppure nominata perchè comunque trombata (simbolicamente): non ricordo più - per un qualcosa a livello Regionale, la quale ha pubblicato ieri sulla sua bacheca FB il seguente pensiero-dispaccio autocelebrativo:
    § Se l'Inghilterra deciderà di uscire dall'Unione Europea, sceglierà la via successiva della svalutazione della sterlina e dell'autarchia assoluta. Dall'essere un paese notoriamente "liberoscambista" diventerà protezionista e autarchico. Altra conseguenza potrebbe essere il blocco dell'immigrazione.
    Ne parliamo a casa Palazzo in una piovosa domenica di giugno. § (ieri in zona pioveva, credo trattarsi di una qualche struttura ricettiva ristorativa o alberghiera, ad uso convegni o congressi, in località balneare, n.d.r).
    Stavo per sconcertarmi poi ho ripensato al fatto che è una esponente/rappresentante PiDiota ed allora mi sono limitato al senso di desolazione, apponendole in uno sferzante commento ("[...] Premesso che sarebbe da spiegare cosa doni facoltà divinatorie e come [...]") il collegamento all'articolo "Brexit: qualche cifra" del 12/6/16.
    Ormai da mesi riporto, di tanto in tanto, laddove c'è argomento e motivo, in miei commenti su FB, articoli del Goofynomics perchè spero che vengano recepiti e specialmente compresi da qualcuno, in giro. Ho detto "spero".
    Buona giornata.

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  23. Non so chi tra UE ed UK soffrirebbe di più una "guerra" commerciale ma composizione, rilevanza sul PIL e mercati alternativi dell'attuale interscambio peserebbero molto di più del mero saldo attivo/passivo, credo almeno.
    A scambia con B con saldo +100 ; A esporta "beni essenziali" e B "fuffa"; A esporta a B per 1% del PIL e B ad A per il 75%; A può esportare a C a -10% e B a -75% mentre A può importare da C a +10% e B a +75%:
    Mi sembra chiaro che B, importatore netto, rischi più di A ma probabilmente mi sfugge qualcosa visto che non ho titoli.

    Saluti

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    1. A me sfugge cosa vieni a fare qui. Fammi capire, il tuo punto qual è? Che l'UE può fare a meno di vendere fuffa al Regno Unito? Sinceramente, non capisco. E perché non usi Google per vedere chi esporta cosa? Non è mica un segreto, sai?

      Come non è un segreto che siamo in campagna elettorale.

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    2. Sono solo curioso ed ho trovato interessante il suo blog, il mio punto è quanto ho detto : ) non altro

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    3. Un curioso che non usa Google e non vuole precisare la sua curiosità è in effetti in po'... curioso! È stato bello...

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